Giorgio Faletti e la riscoperta del noir in Italia
Prodotto nr.: | AD71 |
Prezzo: | € 20,00 |
Autore: Giuseppe Granieri
Genere: Saggistica (Monografia)
Il Clandestino - E Faletti benedisse il laureando
Lo scrittore presenta il suo romanzo a Roma. Tra il pubblico “giumbotti” e coppie che litigano. Uno studente annuncia di scrivere la tesi su di lui. Ma qualcuno rimpiange Catozzo.
Roma, vicinanze della fontana di Trevi, Libreria Mondadori. Mercoledì 22 novembre. Ore 19. Giorgio Faletti presenta il suo nuovo romanzo Fuori da un evidente destino (Baldini Castoldi Dalai). Con lui Fausto Brizzi, regista del film Notte prima degli esami. Arrivo, come si dice, in largo anticipo. Alle 18,38 entro in sala. 120 posti circa. Una donna con i capelli rossi siede in fondo. Al vicino rivela di temere che Faletti riveli il nome dell’assassino. Il vicino la rassicura: “Signora, se vuole glielo dico io”. Terrore. Il pubblico è silenzioso e occhialuto. Tre persone sfogliano giornali: una ragazza legge un articolo sulla fiction lesbica di Lino Banfi, un giovane un pezzo sulle condizioni dell’interista Ibrahimovic, un uomo guarda alcune foto del nuovo calendario Pirelli con Sophia Loren. Nessuno dà confidenza agli altri. Si sente il rumore delle cerniere dei giumbotti che si aprono. Zip. Apro le orecchie. Dietro di me una giovane coppia si siede. Sono le 18,47. Parlano di bucato e lavatrici. Alle 18,52 l’uomo è appoggiato alla donna. Prevertiani. Alle 18,53 lui dice: “Oggi ho incontrato una ragazza che aveva le calze identiche alla tue. Ho pensato a te”. Lei fa il collegamento: “Guardi le gambe delle altre?”. Dice che vorrebbe un buttafuori per allontanare il suo fidanzato. Lui fa un sorriso e chiude il cerchio: “Fuori da un evidente destino”. Calcolo che in sei minuti hanno passato in rassegna tutte le tappe della vita coniugale: innamoramento, intimità casalinga, tradimento, divorzio. Alla 19,01 arriva Faletti. Fausto Brizzi chiede al pubblico quanti hanno già letto il romanzo. Alzano la mano in quattro. Poi continua: “Faletti è un pazzo” e lo paragona a Stephen King. Lo guardo e colgo il pensiero generale: non assomiglia a Stephen King, ma con quel pizzetto bianco è identico a Paulo Coelho. Parla d’Indiani d’America e di Arizona. Alle 19,18 entrano in sala cinque ritardatari. Faletti s’interrompe: “Dobbiamo iniziare tutto daccapo?”. Poi continua: “Il romanzo ha diviso i lettori in chi l’ha comprato e chi no. Questi ultimi sono la maggioranza”. Uno del pubblico alza la mano e un po’ protesta: dice che gli manca Vito Catozzo, il poliziotto che Faletti interpretava quando faceva il comico a Drive in. Alle 19,38 un ragazzo prende la parola. Il pubblico fa a gara di simpatia: “Ho letto due suoi libri e mezzo, ma ho un problema di matematica. Sto scrivendo la tesi di laurea su di lei e volevo chiederle quante possibilità ho di incontrarla”. Faletti è felice. “Dio ti benedica, tutta la collaborazione che vuoi, comprese le foto da piccolo nudo” risponde. Il pubblico ridacchia ma è sempre più competitivo. L’acme si raggiunge alle 20,04. Una signora permanentata dice: “Vorrei cambiarle i connotati. Non più Faletti ma Fa-leggerà”. Gelo. Alle 20,06 si torna a casa. Tutti divertitissimi.
di Edoardo Camurri
da Il Sole 24 ore